Come tutto ciò che ha riguardato e riguarda la vita dello Strale, questa barca straordinaria che ha suscitato in tante persone un irragionevole moto affettivo, quasi si trattasse di un essere umano o quantomeno un animale di compagnia, anche questo libretto è, e vuole essere, uno sforzo collettivo. La sua storia cinquantennale è stata ricostruita sulla base dei tanti contributi forniti dai suoi "amici", come più sopra definiti da Enzo, a cominciare da quelli che l'hanno visto nascere. Abbiamo cercato di ricordarne nel testo e nell'appendice fotografica il maggior numero possibile, e ci scusiamo sin d'ora per le inevitabili quanto involontarie omissioni. L' aspetto più propriamente agonistico si è avvalso soprattutto del contributo di Stefano Miserocchi, costante e puntiglioso annalista che ne cura il palmarès, consultabile sul sito internet e costantemente aggiornato. Tutti i contributi individuali scritti da armatori o membri dell'equipaggio sono stati utilizzati, in particolare traendoli dalle "Agende degli amici dello Strale" pubblicate negli anni 2005, 2006 e 2007, quelli delle campagne tirreniche in Francia e Spagna. Altri (soprattutto di Enzo, di carattere tecnico ma non solo) sono stati predisposti per l'occasione. Occorreva però un amanuense, un compilatore che potesse cucire insieme tutto il materiale disponibile, per dargli (speriamo) coerenza e continuità. È stato questo il ruolo di Antonio, da sempre scriba di bordo (quando gli fanno il regalo di compleanno deve scriversi da solo il biglietto di auguri). Suoi, ed in terza persona, sono i testi non altrimenti attribuiti, e sua la responsabilità principale per eventuali difetti di narrazione. Solo i ricordi personali appaiono invece in corsivo a suo nome. Un'ultima nota introduttiva, per chi avrà la pazienza di scorrere questo testo. Un grazie di cuore, sentito, da parte dei tre armatori Enzo, Antonio, Gian Luca per tutto l'affetto, per tutta la simpatia che lo Strale, per qualche curioso motivo che sfugge anche a noi, ha suscitato e continua a suscitare dovunque si rechi, nella sua attività agonistica e di semplice navigazione. Grazie ai tanti vecchi amici, ai ravennati ed ai romagnoli, a quelli triestini, a quelli nuovi di Venezia e di Monfalcone. Un grazie speciale agli amici dell’AIVE, a Genova e Milano e dovunque siano, che hanno saputo comprendere ed apprezzare questa barca così sui generis. Senza dimenticare le nostre famiglie: in alcune occasioni, consorti e tigli hanno potuto condividere con armatori ed equipaggi la gioia di navigare sullo Strale: molto più spesso hanno dovuto pazientemente adattarsi alle esigenze imposte dalla partecipazione a trasferimenti e regate. Senza di voi tutti, senza il vostro aiuto, questi cinquant'anni straordinari non avrebbero potuto essere come sono stati. Senza di voi, non varrebbe neppure la pena di raccontarli.
Data pubblicazione
06/06/2018