Una delle più memorabili imprese nella storia degli studi classici è l’immane commento in sei volumi che J.G. Frazer, il celebre autore del Ramo d’oro, dedicò alla Descrizione della Grecia di Pausania. Vagliando ogni affermazione e seguendo passo per passo l’itinerario di un autore a cui dobbiamo gran parte delle nostre conoscenze sui luoghi greci dell’antichità, Frazer aggiunse a un tesoro di dottrina un altro tesoro, quello del suo sapere antropologico, mitografico e storico. Giunto alla fine di questa mirabile opera, Frazer volle raccogliere in un volume amabilmente discorsivo un ritratto di Pausania stesso, figura affascinante con la quale aveva così a lungo convissuto, e una serie di profili dei luoghi più significativi della Grecia, che egli descrive così come si presentarono ai suoi occhi, paragonandoli a come erano apparsi a Pausania. Si ha in tal modo un delizioso, illuminante gioco di specchi fra autore antico, che viaggiava nel II secolo d.C. – dunque nell’«autunno dorato» del mondo antico –, e autore moderno, che viaggiava alla fine dell’Ottocento. Entrambi si muovevano per lo più fra rovine, seppure diverse. Entrambi trovarono spesso animali a pascolare fra le antiche pietre. Ed entrambi erano spinti da un amore invincibile per quelle stesse pietre, studiando le quali seppero evocare una civiltà. Quanto al lettore di oggi, gli si potrà amichevolmente consigliare di non partire per la Grecia senza mettersi in valigia questo libro.
Data pubblicazione
02/02/1994