Le imprese dei nostri sommergibili atlantici, dall'estate 1940 al settembre 1943, fecero conoscere l'arma subacquea italiana anche in mari molto lontani dall'Italia. Fu una storia di battelli ma anche, e soprattutto, di uomini: equipaggi di prim'ordine e comandanti entrati a buon diritto nella leggenda, da Feci a di Cossato a Todaro, da Gazzana a Longobardo. Nella storia dei sommergibili italiani in Atlantico soffia, gagliardo, il vento dell'avventura. Il coraggio personale e l'iniziativa temeraria e a volte irridente trovano largo posto in queste vicende che, ad oltre trent'anni di distanza, meravigliano e spesso commuovono. Poco portati alla dura e gerarchica disciplina di gruppo, quella che contraddistinse la guerra dei “lupi grigi” di Donitz, gli italiani si mostrarono difficilmente eguagliabili nella guerra di corsa e riuscirono a dare il meglio di sé in azioni solitarie. L'opera del Raiola, autore noto anche al l'estero per precedenti pubblicazioni di storia navale, è la ricostruzione puntuale e precisa, effettuata sulla base dei diari di bordo e delle testimonianze dei superstiti, delle azioni compiute da unità come il Tazzoli, il Da Vinci, il Finzi, il Torelli e altri sommergibili che dalla base di Bordeaux, Betasom, portarono gli attacchi ai convogli alleati alle più diverse latitudini, insidiando il nemico sin nei pressi delle coste americane.
Data pubblicazione
01/11/1978