14 aprile 1912: il Titanic affonda. Cento anni dopo il disastro che è diventato la metafora di un secolo, Donatello Bellomo ha condotto una controinchiesta che mette in luce l’implacabile successione di eventi, incurie ed errori che portarono al disastro. Non un incidente imprevedibile, ma la logica conseguenza di una concatenazione di azioni, omissioni, incuria, supponenza, superficialità ed errori non ascrivibile al «destino». Una matassa di reticenze e menzogne ha «coperto» i responsabili del disastro. Troppi erano gli interessi in gioco. Un’altra storia che finalmente possiamo svelare.
Data pubblicazione
01/03/2012