Il mare Mediterraneo è oggi attraversato da una crisi profonda in cui si intrecciano e si evidenziano tutte le principali problematiche della contemporaneità: cambiamenti climatici, sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, estrazione di combustibili fossili e flussi migratori disorganizzati. Il Mediterraneo si è trasformato in un ‘hotspot climatico’ perché le sue acque si stanno riscaldando a una velocità superiore rispetto alla media globale. È da lungo tempo un luogo violentato dalla pesca intensiva che lo sta privando via via di vita e che sta privando le comunità di pescatori di ogni forma di sostentamento. E, complice l’allargamento del Canale di Suez, è sempre più territorio di conquista di specie invasive che trovano nelle acque più calde un habitat perfetto per proliferare, distruggendo gli ecosistemi e scacciando le specie autoctone. In un lungo viaggio attraverso le sue acque e lungo le sue rive, l’autore incontra e dà voce a coloro che vivono a contatto con il Mediterraneo: dai pescatori ai biologi marini, dagli oceanografi ai sub, fino agli attivisti per la tutela dell’ecosistema. Visita i laboratori di modellistica che studiano il futuro del mare, partecipa a battute di pesca a strascico nel canale di Sicilia, si unisce a missioni di monitoraggio nel mare Egeo, si ferma negli acquari spagnoli dove si riproducono in cattività i cavallucci marini ormai quasi estinti, osserva insieme ai pescatori il disastro causato dai granchi blu in Tunisia e nel Delta del Po. A partire dalle testimonianze di questi osservatori privilegiati, questo reportage racconta in presa diretta i grandi cambiamenti che sta attraversando il Mediterraneo, i rischi nel medio e lungo periodo, ma anche le possibili soluzioni messe in campo da alcuni pionieri della sostenibilità, che hanno compreso come l’unica via di salvezza è ritrovare l’antico equilibrio tra l’uomo e la natura, tra l’utilizzo delle risorse e la loro rigenerazione.