Ulisse con le pinne porge ad ogni categoria di lettori le esperienze di chi ha cominciato ad immergersi oltre quarant'anni fa, per divulgare sia con le parole sia con le immagini il mondo degli abissi, unitamente al mondo emerso che lo incornicia. Dell'abisso ben difficilmente noi riusciamo ad immaginare il fascino, saturo com'è di spettacoli esaltanti, creature superiori alla fantascienza, materie essenziali per la vita umana e, persino, spettri; autentici come il metallo che li compone. "Ulisse con le pinne" ha quindi il particolare pregio di aumentare la nostra cultura e di dischiuderci nuove prospettive, attraverso un'inesauribile serie di emozioni, tutte di prima mano. Inesauribile perché, nel descrivere, l'autore passa dagli squali al petrolio, dal sahèl alla Siberia, dall'archeologia agli icebergs, dai pesci assassini ai trichechi agli zingari del mare. Tutto ciò senza dimenticare le acque nostre: le quali, dopo "Ulisse con le pinne", assumeranno anzi nuove attrattive. Completano la fisionomia di "Ulisse con le pinne" - oltre allo splendore delle immagini - la chiarezza, la semplicità, il rifiuto del tecnicismo, l'amore per la natura mondato da inquinamenti politici e, infine, un'atmosfera singolarmente familiare, perché l'autore esplora assieme alla moglie, al figlio e alla figlia, quasi si trattasse di altrettante creature marine.
Data pubblicazione
01/01/1990