Questo libro è un viaggio nella memoria storica e antropologica della nostra costa, dal Tavollo al Rubicone, ma prevalentemente intorno al Tavollo, nel tentativo di fissare e di elaborare criticamente un patrimonio di competenze e di conoscenze che non deve assolutamente andare disperso, in quanto costituisce l’humus profondo da cui sono scaturite le grandi innovazioni tecniche e i mutamenti del presente. L’autore affronta con sistematicità i temi principali della marineria tradizionale, scandita in sezioni nel cui svolgersi si affiancano argomenti tecnici e pratica empirica: le barche; le attrezzature e le vele; timoni, attrezzi, manovre, attività; traino dei cala menti, piccoli lavori di bordo, manutenzione ed altro. Chiudono il libro un glossario dei principali termini nautici, a ciascuno dei quali, là dove possibile, è stata aggiunta la corrispettiva denominazione in dialetto, e una bibliografia essenziale. La narrazione, pur rigorosamente tecnica, ha tuttavia un fluire talvolta carico di ironia, più spesso gonfio di nostalgia, anche feroce, di un "tempo perduto" che deve essere a tutti i costi ritrovato; e il "tempo ritrovato" non sarà quello di una riproposizione sterile e anacronistica del passato, ma una sorta di impegno morale nei confronti del mare, fatto di rispetto e di amore, e di profonda umiltà verso una natura amica e affascinante, ma non di meno crudele e vendicativa. È dunque quello di Brizzi un manuale e un prontuario marinaresco, ed è anche lo strumento di un viaggio sentimentale da condividere e, subito dopo, da utilizzare per riprendere, ancora una volta, il largo.
Data pubblicazione
01/12/2002