La navigazione mediterranea dell'età moderna fu caratterizzata dall'uso delle galee, la cui forza motrice, alternativa al vento, era costituita da un massa di rematori provenienti dalle più remote zone d'Europa. Gli uomini da remo - così come venivano chiamati all'epoca - erano principalmente di tre tipi: buonavoglia, forzati e schiavi. Questo lavoro si propone di analizzare, per la prima volta in modo comparato, i metodi di reclutamento e reperimento di questa manodopera negli Stati del Mediterraneo dotati di squadre di galee. In particolare si è confrontato il sistema veneziano, articolato in larga misura sull'uso dei galeotti di libertà, reclutati sulla base di un'antica leva di mare, integrata ed in parte sostituita da un'imposta, con il modello ponentino orientato, invece, verso un più largo impiego di remiganti incatenati (forzati e schiavi). Nel testo si intrecciano i dati quantitativi con le vicende personali dei galeotti. L'autore, dando spesso e volentieri un nome e un volto all'uomo da remo, ha così ricostruito le storie di vita di migliaia di individui, fino ad ora rimaste sconosciute. Nel libro, inoltre, si presentano i problemi relativi ai costi di gestione e manutenzione delle squadre di galee, la cui entità era legata strettamente al modo di "ciurmare" le stesse e alla eventuale compartecipazione dei privati.
Data pubblicazione
01/03/2008