Simone Perotti si può dire che è di casa nella nostra Libreria. Più volte è stato nostro ospite per presentare suoi libri. in attesa di presentare quello che uscirà a ottobre,
Rais, un grande romanzo sul mare, la pirateria, l’avventura della navigazione e della vita, ambientato nel secolo d’oro delle scoperte e delle scorribande corsare, il ‘500, gli abbiamo chiesto quali sono i libri che secondo lui vanno assolutamente tenuti in barca.
Simone ci ha risposto con questa mail che volentieri pubblichiamo.
“
Per me i libri, quelli che si scrivono e quelli che si leggono, fanno parte della vita. In terra e in mare. Io sono uno scrittore e un marinaio, nell'ordine, dunque non posso vivere senza libri e senza mare. Anche se a bordo leggo poco, a dire il vero, perché il mare e la navigazione, soprattutto in equipaggio, mi prendono interamente. Quando sono solo a bordo invece leggo, perché tutto il tempo salvato al mare è per me. Non sono un appassionato di manualistica nautica. |
Simone Perotti alla presentazione del suo romanzo L'estate del disincanto alla Libreria Internazionale Il Mare di Roma |
Al contrario, la detesto cordialmente. E ad ogni modo, credo che quando si va per mare quei libri devono essere già stati letti. Quel che mi interessa è l’emozione, la relazione con le storie. Preferisco i romanzi a qualsiasi altro genere. Per questo i cinque libri inevitabili a bordo devono, a mio parere, essere questi:
- Solo intorno al mondo, Slocum
- Moby Dick, Melville
- Capitani coraggiosi, Kipling
- La linea d’ombra, Conrad
- Isole nella corrente, Hemingway
Con ben poca modestia, ma per questioni tutte personali, aggiungo un sesto libro, che senza molta fatica considero tra i romanzi nautici migliori scritti in lingua italiana: L’estate del disincanto, Perotti. Inutile che io lo pensi e non lo dica. Tanto vale non essere ipocriti. Il mare gli ipocriti li tratta sempre con poco rispetto”.