Copyright o il diritto di copiare? I furbetti…

Scritto da Il Mare
26 marzo 2012
Da qualche tempo, alcuni clienti della Libreria Internazionale Il Mare, ci chiedono: “Avete aperto un ristorante di mare?”  Ma no, rispondiamo facciamo solo dei corsi di cucina di mare il mercoledì. Allora, mi dicono, il ristorante qui accanto che si chiama Mare e usa un vostro rivisitato segno di distinzione con le onde del mare, non è vostro? In effetti recentemente qualcuno ha avuto la bella idea di sfruttare la nostra notorietà e usare il nostro nome e un marchio similare. Non volendo intentare una causa e non volendo ricorrere agli avvocati contro questi “furbetti” che senza neanche informatici o invitarci all’inaugurazione del locale hanno aperto proprio nella porta accanto un lussuoso ristorante che cucina il pesce e i frutti di mare, ci siamo ricordati che qualcuno aveva coniato una frase  stupenda contro chi abusa del prossimo “una risata vi seppellirà”. Così mi sono rivolta al mio amico Gaetano Cafiero, “Ninì” per gli amici, che oltre ad essere un grande scrittore di mare e di subacquea è anche dotato di una penna arguta e ironica. Ecco cosa ha scritto per noi.
 


Se il Mare è un ristorante
Il “logo” sembra proprio quello originario della Libreria Internazionale il Mare – la superficie dell’oceano arricciata di riccioli bianchi – solo che in  questo caso il colore di base non è più il blu contrastato dal bianco evocatore delle onde, ma un uniforme bronzo dorato: un colore da petto di pollo, ecco. Ma che nella presente circostanza è più opportuno definire “colore filetto di cernia”. 

Certo il viandante che transitando per la via di Ripetta, a Roma, lasciasse cadere il suo sguardo sull’insegna del ristorante che ha aperto i battenti proprio accanto alla Libreria Internazionale il Mare, non avrebbe dubbi: Giulia (la creatrice) e suo figlio Marco (il prosecutore) si sono “allargati”. Ancora una volta. Non si accontentano più di assicurare ai sempre innumerevoli ospiti delle loro serate culturali qualche tartina e qualche aperitivo distribuiti dall’apposito bancone, ma offrono loro la possibilità di pranzare e cenare. In un vero e proprio ristorante. Che si chiama, ovviamente, “il Mare” ed è condotto, manco a dirlo, da “artigiani del pesce” che offrono un variegato menù: dagli gnocchetti ai gamberi alle lasagne al pesce ai tranci di tonno o di orata. Con l’avvertenza che, “in caso di maltempo”, i piatti son sempre disponibili, ma sono realizzati ricorrendo al congelato, che è buono lo stesso e costa molto meno.
Con questa convinzione (che  il Mare ristorante sia figlio del Mare libreria) fitta nel capo il sullodato viandante sbriglia la sua fantasia e immagina che – dotato di cotanto background (retroterra) culturale – il ristorante sia in grado di servire qualsivoglia cibo tratto dal mare e afferente alla cultura del mare. Per esempio: scommettiamo che il Mare libreria fa preparare da il Mare ristorante i piatti tipici della marineria anticoromana (il garum!) da far gustare (il garum puzzava di brutto…) ai partecipanti al corso “Come il Mediterraneo divenne Mare Nostrum” dell’ammiraglio Domenico Carro?
E invece – spiacente di deluderti, o viandante – tra il Mare centro culturale e il Mare polo gastronomico non sussistono relazioni, parentele, comunità d’origini e di intenti. In comune hanno soltanto il nome. Ma l’equivoco è inevitabile, date le circostanze. E a il Mare libreria (che è più antico) non possono fare altro che augurarsi che a il Mare ristorante si comportino bene quanto a rapporto qualità-prezzi e che il livello del servizio offerto sia quanto meno pari a quello della libreria internazionale il Mare. 


Poi può anche avviarsi una sorta di sinergia per  cui chi va in via di Ripetta per procurarsi un raro trattato di navigazione cinese, o un tender pieghevole “a libretto” per il proprio cabinatino a vela, o a cercare un gadget “sfizioso” per il compleanno del fidanzato perdutamente innamorato del mare (che so: un papillon, una coppola o un gilet firmati da Maurizio Brancato) o un servito da caffè con l’arme dei Borbone delle Due Sicilie, amorevolmente creato da Salvatore Argenio può, ad acquisto effettuato, andarsi a fare uno spaghetto alle vongole veraci al ristorante il Mare; e – si capisce – viceversa: chi si recasse in quel di Ripetta a scopo  gastronomico, una volta placati gli stimoli della fame può spostarsi con un solo passo fino alla libreria internazionale il Mare dove non solo troverà caffè e ammazzacaffè ma anche tutto quanto attiene alla cultura del mare. Come si dice? “Se son rose fioriranno”…
(n. c.)