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a sn. Giulia D’Angelo |
La libreria era affollata come capita nelle grandi occasioni perché quella della storia dei
Popoli del Grande Verde o meglio ancora dei
Popoli del Mare – la loro origine e la loro storia in gran parte è avvolta nel mistero – non è mai arrivata, se non in forma estremamente semplificata, a un grande pubblico. È stato grazie alle relazioni dei due professori Paolo Matthiae e Massimiliano Marazzi che abbiamo potuto fare un’immersione in vicende lontane tre millenni. Sebastiano Tusa – ha sottolineato Marazzi – ha raccontato la vicenda dei Popoli del Mare in maniera piana, semplice e diretta e ha raggiunto un risultato importante trattando temi e grandi problemi storici e archeologici in un volume modesto nella forma e nelle dimensioni paragonabile a un manuale della famosissima Penguin Books.
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Marazzi a sn e Matthiae |
Ha scritto con un linguaggio intelligentemente semplificato e scientificamente attendibile cose che negli ambienti scientifici si dicono in forme terribilmente complicate non arrivando come problematiche a un pubblico più vasto che può essere coinvolto e interessato e diventare così anche un supporto a tutta una serie di politiche e interventi nel campo culturale. Sul tema esiste una bibliografia sconvolgente e spaventosa sono chili e chili di libri però ce ne sono pochi scritti da un unico autore e non c’è né nessuno a livello di breve monografia divulgativa soprattutto in italiano come il libro di Tusa. Sì ci sono manuali e
articoli ma – ha concluso – questa è un’operazione di divulgazione e di comunicazione della conoscenza storica unica fino ad oggi.”
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Sebastiano Tusa |
La definizione di Popoli del Mare per quei predoni del mare provenienti dall’Europa meridionale che nella seconda metà del secondo millennio a. C. tentarono a più riprese di invadere l’Egitto, è stata coniata nella seconda metà dell’Ottocento dall’egittologo francese Gaston Maschero. Paolo Matthiae, nella sua relazione, ha sottolineato come il problema dei Popoli del Mare è sempre stato un nodo complesso ed enigmatico di ardua interpretazione, e ha dato luogo a infiniti dibattiti e ai più vari contraddittori tentativi di comprensione, sostanzialmente per tre problemi. Il primo, fondamentale, è stato l’identificazione dei nove nomi di popoli che costituivano la confederazione che attaccò l’Egitto.
Il secondo tema è stato quello relativo alla veridicità storica delle due epiche battaglie con le quali l’Egitto respinse gli attacchi dei Popoli del Mare. Il terzo invece ha riguardato le regioni di provenienza di ciascuna queste genti. Le problematiche dei popoli del Mare sono materia di saggi interpretativi e di convegni internazionali che si susseguono quasi senza soste. Matthiae ha definito il saggio di Tusa prezioso, informato e aggiornato che ha aggiunto una nuova voce critica nell’affrontare il cruciale nodo delle problematiche storiche connesse al comparire dei Popoli del Mare sullo scenario del Mediterraneo orientale e centrale.
da ds. Matthiae, Tusa, Giulia, Vescera e Marazzi mostrano due forme di pane prodotte dal panificio Vescera Franco Vescera, chiamato anche l’archeologo dei grani, ha arricchito la serata portando due sue particolarissime “pagnotte”.
La Sicilia vanta una varietà di grani come nessun altra regione in Italia. Ne abbiamo parlato nel novembre 2015, questi i linkhttps://libreriainternazionaleilmare.blogspot.it/search?q=vescera https://libreriainternazionaleilmare.blogspot.it/2015/10/un-particolare-cobbra-per.html