La balenottera azzurra è lunga 24 metri, lo squalo balena 15, quello bianco 6, il martello 5, il narvalo 5 più tre metri del suo dentone nella tipica forma che ha dato origine al mito dell’unicorno, il calamaro gigante raggiunge i 10 metri come la medusa con tutti i suoi tentacoli, la manta 6, il pesce vela e lo storione 2, e un pesce spatola tipico del Fiume Giallo, Huáng Hé in cinese, soltanto un metro e mezzo. E poi per non farsi mancare nulla 15 metri di un rettile marino con le pinne, un po’ avanti con l’età, si è estinto nel cretacico: il plesiosauro.
Questo è l’elenco dei dodici modelli tridimensionali di animali marini ora esposti, o meglio appesi, nel nuovo Museo di Storia Naturale di Shanghai in Cina inaugurato nel dicembre 2014. Li ha ideati e costruiti Maurizio Wurtz biologo, professore di Tecniche di Monitoraggio dei Cetacei all’Università di Genova. Conservatore scientifico del Museo Oceanografico di Monaco dal 1995 al 2001 è disegnatore e scultore di animali marini e usa qualsiasi strumento; penna, pennello, matita, carta, legno, ferro, marmo. Per il disegno scientifico l'aerografo, i pastelli, le matite, la grafica al computer.
La tecnica ad olio è forse la sua preferita, è suo infatti il celebre quadro ad olio di 5 metri, raffigurante la barriera corallina, che oggi accompagna i visitatori all’entrata dell’acquario di Monaco a Montecarlo. Alla domanda “che lavoro fai? Maurizio risponde “costruisco balene”. Certo non è un lavoro comune e neppure troppo frequente, ma quantomeno singolare e senza dubbio è l’unico che realizza imprese grandiose di questo tipo in modo artigianale, quasi in solitario, con una visione scientifica senza pari. Il fatto di essere stato uno studioso di cetacei e averli osservati nel loro ambiente naturale conferisce ai suoi modelli, movimento, vitalità, estetica e rigore scientifico, uno straordinario legame tra arte e scienza. Il maestoso capodoglio che mostra la sua bocca aperta ai visitatori del Museo Oceanografico di Monaco è stato costruito nel 1999, quando il Museo era diretto dal Prof. Françoise Doumange.
Lo straordinario animale di circa 15 metri, sostenuto da un solo cavo, ha destato l’interesse e la curiosità dei soci di una società giapponese, Cinq Art di Tokio, che nel 2013 si stava preparando per acquisire la realizzazione di modelli marini tridimensionali per il nuovo Museo di Storia Naturale di Shanghai in Cina. Mister Amaki, responsabile giapponese di Cinq Art, ha intrapreso lunghi rapporti epistolari, via e-mail con Artescienza, società con cui collabora Maurizio, ma alla fine l’appalto è stato vinto. Lavorare all’estero è sempre un’esperienza particolare, il fatto di essere a contatto con persone di un’altra cultura e la difficoltà della lingua; giapponese, cinese, italiano, mediati dalla lingua inglese, spesso interpretata, creano complicazioni, stimoli, preoccupazioni, ma anche tanto divertimento.
Realizzare i 12 modelli a partire da balenottera azzurra di 24 metri è stata una sfida dove ai viaggi tra Roma e Cina si sono alternante lunghe riunioni via Skype, tutte rigorosamente precedute da inchini e saluti. Il cantiere, un enorme capannone, immerso in campi da tè, a Hangzhou, nella regione dello Zhejang, circa 200 km a sud ovest da Shanghai, ha coinvolto oltre 40 giovani artisti cinesi per due anni di intenso impegno, una lunga preparazione, progettuale e tecnica, infatti gli scultori cinesi utilizzano i prototipi in creta, mentre la balenottera azzurra, date le dimensioni e la postura, è stata realizzata in poliuretano, tutti poi completati con un rivestimento in vetroresina, rifinito nei particolari e colorato a mano.
Il nuovo Museo di Storia Naturale di Shanghai è stato costruito nel cuore pulsante di questa grande e moderna città, mantenendo alcune delle collezioni di un esistente museo, risalente al periodo francese. Il Curatore Wang Xiao Ming esperto in rettili, ha una particolare sensibilità per agli aspetti artistici e la chiave di lettura di tutta l’esposizione ruota intorno all’evoluzione, alla tecnologia, senza dimenticare un richiamo alla cultura e tradizione locale.
Ecco il breve resoconto scritto da Nadia Repetto, la moglie di Maurizio, il giorno dell’inaugurazione.
A Dicembre 2014 il Museo è stato aperto al pubblico. Abbiamo raggiunto Shanghai dove ad attenderci c'era il gruppo giapponese e cinese di Cinq Art.. Il giorno dell’inaugurazione, tutti noi, ospiti, eravamo fermi nell’atrio, per le formalità di rito e lo scambio dei doni, formalità che in Oriente sono particolarmente sentite. La prima sala del Museo, dedicata agli oceani e ai suoi abitanti, si intravedeva e l’emozione e l’impazienza di entrare ci hanno impedito di seguire tutto il cerimoniale con l’attenzione che meritava. |
Maurizio Wurtz con il Direttore del Museo |
Ecco l’imponente balenottera, animale maestoso, il più grande vivente sul pianeta terra, cattura lo sguardo e nonostante l’enorme vastità della sala, lo zoom dell’obiettivo, spinto al massimo, non riesce ad inquadrala nella sua interezza. Poi gli occhi esplorano tutto il soffitto; ecco là la medusa che ha richiesto mesi di lavoro per lo studio e la scelta dei materiali, rame, resine, fil di ferro, al fine rendere verosimile un organismo che in mare è leggero, fluido e trasparente. Ecco il pesce vela la cui colorazione ha richiesto molti tentativi, prove colore, errori e correzioni. Lo squalo balena con la sua enorme bocca, lo squalo bianco in compagnia dello squalo martello. Quanto tempo passato a rivedere ora una forma, ora una proporzione, ora un dettaglio. |
Allestimento dei modelli |
Adesso sembra impossibile essere arrivati al temine di un lavoro così complesso, che ha richiesto professionalità, padronanza dei materiali, conoscenza degli animali e delle loro livree. Le porte si aprono, migliaia di bambini invaderanno le sale, qualche adulto penserà di trovarsi di fronte ad animali imbalsamati, altri penseranno che una balenottera non può essere così grande in natura, ma sarebbe bello se qualcuno raccontasse loro questa storia. A partire dal 2003 Artescienza ha realizzato modelli tridimensionali per i Musei di Storia Naturale italiani (Riccione, Grosseto, Genova), francesi (Museo di Storia Naturale di Parigi) e Croati. Recentemente ha lanciato un progetto di croundfunding (raccolta fondi) per realizzare delle sculture, di grande impatto visivo, riproducenti cetacei spiaggiati, per comunicare la problematica della tutela e salvaguardia del Mar Mediterraneo. La scelta di realizzare delle sculture riproducenti cetacei spiaggiati nasce dal fatto che la porzione di Mar Mediterraneo, che riguarda il Mar Ligure, è interessata dal Santuario Internazionale Pelagos Santuario internazionale Pelagos, accordo sottoscritto nel 1991, tra il Principato di Monaco e i governi italiano e francese per proteggere i mammiferi marini, che in questa porzione di mare sono particolarmente numerosi (circa 8 specie). 10 sculture di cetacei, in materiali atossici, saranno sistemati sulla spiaggia di Camogli e nello specchio di mare antistante, in scala 1:1 (5 m di lunghezza circa) in modo da simulare uno spiaggiamento di massa. Le sculture, realizzate con materiali resistenti e atossici, riprodurranno un cetaceo del Mar Ligure, lo zifio (Ziphius cavirostris), specie particolarmente sensibile all'inquinamento acustico, di cui sono documentati spiaggiamenti lungo le coste italiane. Sulla superficie delle sculture saranno scritti testi e aforismi sul mare trasformandoli in manifesti tridimensionali.