La storia di Yacht leggendari che fanno sognare

Scritto da Il Mare
11 dicembre 2011
Ha appena fatto il suo ingresso in libreria la nuova edizione riveduta e corretta di Yacht Classici, scritto a due mani dall’architetto navale Francois Chevalier e dal giornalista fotografo Gilles Martin Rage. Duecentotto pagine per un grande volume – un vero regalo per tutti gli appassionati di navigazione e di barche storiche – che racconta la storia di nomi che fanno sognare, yacht leggendari tra i più bei velieri classici. Tuiga, Mariquita, Cambria, Shamrock, Eleonora, Zaca, Moonbeam, Lulworth, Sunshine, Partridge, Altair, Nan, Marilee, Bona Fide: abbandonate per molto tempo, queste meraviglie sull'acqua dopo abili restauri tornano a brillare in tutto il loro originario splendore.
A tutt’oggi, su quattordici NY 40 varati tra il 1916 e il 1926, ne navigano ancora sette.
Marilee appresenta il New York Yacht Club nelle regate degli yacht classici sulla costa degli Stati Uniti. Chinook, ex Pauline e poi Bonshee di Henry L. Maxwell, è stata ribattezzata nel 1929 da Howard F. Whitney e armata a yawl nel 1937. Appartenuta successivamente ad August A. Boorstein, WilIiam M. Fulton, James B. Knight e John M. Blomgren negli anni Settanta, solca ancora i mari.
Oggi è di proprietà di George Schimert e fa base a Saint Thomas, nelle Isole Vergini. Mistral, costruita per George M. Pynchon, già proprietario del NY 30 Neola Il, del 1905, e deÌ NY 65 Istalena, del 1907, è certamente lo yacht che ha percorso più miglia di tutti. Attualmente è in Europa settentrionale, di proprietà di un tedesco. Rowdy, proprietà del senatore Holland S. Duell e della sua famiglia fino al 1940, ha vinto non meno di una quarantina di coppe tra il 1920 e il 1931. Nel 1941 viene venduta a Frank Linden e, l’anno successivo, a Kenneth W. Martin. Dopo la guerra, nel 1948, viene motorizzata e passa a Frank Zima. Nel 1950 è di proprietà di George  Stacy, di Detroit, e la troviamo nella zona dei Grandi Laghi: la zavorra viene tagliata a 45 cm di altezza per ridurre il pescaggio e la barca viene armata a sloop Marconi, senza bompresso.
Ceduta nel 1953 a Chaignon Brown, nel 1955 a Donald Major, tre anni più tardi passa ad Aurelia Wiggle, ex-sommozzatrice della US Navy. Nel 1969, Rowdy è in Florida, di proprietà di Frank Wynn, fino al 1971. John Barkhurst l’acquista e la conduce in California attraverso il Canale di Panama. Passerà ancora tra le mani di quattro proprietari prima di essere venduta dalla Blue Whale Sailing School di Santa Barbara a Chris Madsen che inizia un restauro completo sul posto, dal 1998 al 2002. Dal 15 marzo 2006 fa base nel Mediterraneo, e splende a Montecarlo. Rugosa Il naviga regolarmente. Halsey C. Herreshoff l’ha fatta restaurare nel 2000 e oggi è l'ammiraglia del museo Herreshoff a Bristol. Lo scafo di Vixen II, ex Jessica, vincitrice della classe nel 1916, è stato fuso in ferrocemento e allungato di 3,50 metri, quindi stratificato e armato a goletta nel 1978.
La barca, il cui peso lordo è il doppio di quello originario, oggi naviga nelle acque del Maine. Dolly Brown di Alexander S. Cochran, proprietario della goletta Westward e di Vanitie, candidata a difendere la Coppa America (1914-1920), dopo aver cambiato quattro nomi, è stata ribattezzata Wizard of Bristol nel 1970. Armata a ketch, recentemente veniva ancora usata come charter alle Hawaii. La serie dei NY 40 non è stata risparmiata dalla sorte: quattro di loro sono affondati non lontano dalle coste degli Stati Uniti.
Gli autori, quindi, svelano l’anima, la bellezza e la gloria di questi yacht. Ogni barca viene esplorata nel minimo dettaglio, non solo attraverso foto di grande formato accompagnate da testi molto ben documentati, ma soprattutto grazie alle accurate planimetrie che permettono di scoprirne tutti i segreti. Testimoni viventi della storia della marineria, questi yacht classici ci raccontano, a modo loro, piccole e grandi storie di passione per il mare e le regate.