Antonio se ne è andato in punta di piedi senza clamore nello spirito dell’uomo che è sempre stato. Lui schivo , a tratti rigido, un carattere apparentemente difficile. Un uomo di grande cuore, generoso e sempre pronto ad aiutare un amico in difficoltà. Per me è stato un maestro di giornalismo e di vita, mi ha insegnato il coraggio di un mestiere difficile. Il mestiere della coerenza e della verità dove non c’è spazio per i compromessi che non accettava mai. Molti di voi mi chiedevano di Antonio, dei suoi articoli, ma lui non voleva rendere nota la sua malattia. Nelle sue ultime parole anche la richiesta garbata di non piangere per la sua scomparsa. Non voleva lacrime e preghiere , purtroppo non possiamo accontentarlo, la tristezza infinita per la perdita di quello che certamente è stato il più grande di tutti i giornalisti nautici italiani è immensa. Non potremo mai emularlo, potremo solo ispirarci, guardarlo come si guarda un faro nella notte oscura. Abbiamo pregato e preghiamo per lui perché la sua anima bella possa riposare nella pace. Grazie Antonio, anche a nome di tutti i lettori di Barche che ti hanno amato in questi anni. Franco Michienzi