Oceanomare Delphis: passione e cultura del mare

Scritto da Il Mare
22 febbraio 2011
Sabato pomeriggio al Big Blu, il salone del mare che si tiene alla Fiera di Roma fino al 27 Febbraio, le Ricercatrici della Oceanomare Delphis, Daniela Silvia Pace e Barbara Mussi, ci hanno illustrato i risultati dei loro nuovi studi sui capodogli. Nulla di accademico, al contrario. Una conferenza animata da video spettacolari e a tratti quasi commoventi sulla vita, le abitudini, le capacità di questi giganti del mare. Una comunità importante di loro vive ad Ischia e viene costantemente monitorata da questa associazione che ha fra i suoi scopi principali la promozione della conoscenza e delle pratiche di conservazione dei cetacei e della biodiversità marina, compiendo ed ideando studi non invasivi, promuovendo programmi di educazione e conservazione, sensibilizzando l’opinione pubblica sui cetacei e l’ambiente marino. 
I cetacei e la vita marina sono costantemente minacciati da pratiche, abitudini e sistemi che ne riducono ogni giorno di più le probabilità di sopravvivenza. E' una responsabilità individuale e collettiva degli esseri umani quella di preservare i cetacei e la biodiversità dell’ambiente marino. Un mondo affascinante, ricco, ancora in parte sconosciuto, ma dal quale, questo è certo, dipende la nostra vita. (la nostra sirena consiglia...)
Per Venerdì 25 febbraio, ore 17.30, sempre al Big Blu, è in programma un'altro interessantissimo incontro che ha per titolo "Canti, dialetti, migrazioni: il fenomeno culturale nei cetacei".

... Le capacità di creare, comunicare e apprendere nuovi comportamenti - ci spiega Daniela Silvia Pace- rappresentano tappe di eccezionale importanza nel corso dell’evoluzione di alcuni animali, perché conferiscono loro nuovi strumenti per risolvere i problemi dell’esistenza e aumentare le loro probabilità di sopravvivere. Se poi questi animali vivono in gruppo, il potenziale di sopravvivenza può essere enormemente amplificato perché ogni individuo può apprendere comportamenti nuovi dagli altri e accumulare un significativo numero di conoscenze. Questa modalità di trasmissione di informazioni per via non genetica è ciò che chiamiamo cultura.
La presenza di cultura è stata dimostrata solo in poche specie oltre l’uomo e, nel caso dei cetacei, alcune evidenze etnografiche sembrano confermarne l’esistenza in quattro specie molto diverse tra loro per dimensioni, distribuzione, livello trofico e sistemi sociali: il tursiope (Tursiops sp.), l’orca (Orcinus orca), il capodoglio (Physeter macrocephalus) e la megattera (Megaptera novaeangliae)"
Attraverso la narrazione di esempi sorprendenti in queste specie - che riguardano canti, dialetti, migrazioni e uso di strumenti - la presentazione, a cura di Daniela Silvia Pace (presidente di Oceanomare Delphis Onlus www.oceanomaredelphis.org) e di Barbara Mussi (segretario generale di Oceanomare Delphis Onlus), ci introdurrà al fenomeno culturale dei cetacei, stimolando al contempo una riflessione complessiva sul legame cultura-conservazione e sul ruolo dell’Uomo in quest’ambito.
Sull'argomento vi consigliamo la lettura coinvolgente e  istruttiva del nuovo libro di Antonio Di Natale "Il soffio dell'organante" Il racconto si svolge in aree geografiche diverse, laddove il capodoglio passa una parte della propria esistenza ed è alternato a frammenti di vita quotidiana, offre uno spaccato di cultura siciliana alternato a belle descrizioni. Per renderli più aderenti all'ambiente, i dialoghi sono mantenuti nella lingua originale, che alterna spesso all'italiano parlate e dialetti locali siciliani. Il racconto termina con un evento formidabile, realmente accaduto, che ha sorpreso anche i maggiori specialisti di questi giganteschi animali, così come sorprenderà il lettore, permettendogli di scoprire un aspetto quasi incredibile di questa specie.