Per lo Scirè la terza ricerca per la sua ricostruzione scientifica in 3D

Scritto da Il Mare
14 novembre 2015
La storia dello Scirè, il famoso sommergibile che trasportava i mezzi d’assalto della X Flottiglia Mas. è celebrata e ricordata. Passò alla storia con l’operazione contro la base di Alessandria d’Egitto del 1941 nella quale i suoi incursori  Durand de la Penne, Bianchi, Marceglia e Schergat alla guida dei siluri a lenta corsa misero fuori uso le corazzate inglesi Queen Elisabeth e Valiant. Fu affondato nel 1942 di fronte le acque di Haifa. Gli inglesi, che avevano decrittato il sistema di comunicazione Enigma per le comunicazioni individuarono il sommergibile, lo fecero arrivare indisturbato in prossimità dell'imboccatura del porto per colpirlo da più direzioni e chiudergli ogni via di fuga.
I resti di 42 dei 49 componenti dell'equipaggio a degli 11 operatori imbarcati al momento dell'affondamento del glorioso sommergibile sono state recuperati soltanto nel 1984 dalla nave Anteo. Nella stessa occasione sono state anche recuperate varie parti dello scafo: la portelleria, pezzi del fascione e due cilindri contenitori dei siluri a lenta corsa. che sono ora  conservate al museo della base navale di Augusta, all’Arsenale della Spezia e all’Arsenale di Venezia, mentre il suo periscopio è conservato al Vittoriano. L’occasione per riparlarne ce la offre un caro amico, da sempre vicino alla nostra libreria, Fabio Ruberti, istruttore subacqueo, noto per aver fondato la sezione italiana della IANTD, acronimo di International Association Nitrox & Technical Divers, prima organizzazione didattica al mondo ad avere proposto i corsi d’immersione nitrox, tecnica, trimix e rebreather, identificando con essi per molti anni il suo compito didattico. 
IANTD è responsabile non solo per il territorio italiano, ma anche per tutti i paesi che si affacciano
sulle coste dell’Adriatico orientale con il nome di ADRIA. Uberti con la sua squadra da qualche anno si occupa dello Scirè con immersioni a carattere archeologico e scientifico sul relitto di un sommergibile di così grande valore storico. È un fatto di rilievo, non solo per gli sviluppi che essa potrà avere, ma anche per organizzare un’adeguata tutela e conoscenza dell’importante reperto storico. Durante l’ultima immersione è stata deposta una corona e lasciata una bandiera italiana in onore dei caduti.
Riportiamo per intero il suo ultimo comunicato stampa.
Dopo i successi delle precedenti spedizioni del 2008 e del 2011, la IANTD ha organizzato una terza
spedizione sul relitto del glorioso sommergibile Scirè che si è svolta dal 1° all’8 novembre nelle acque antistanti Haifa (Israele). La spedizione aveva l’obbiettivo di portare a termine le misurazioni e la copertura video-fotografica necessaria a una ricostruzione scientifica in 3D del relitto. Questa attività di ricerca da parte della IANTD è iniziata nel 2008 e, oltre all’attività d’immersione, in questi anni è stato svolto un intenso lavoro negli archivi inglesi e italiani e nello studio dei resti delle difese britanniche di Haifa durante la II Guerra Mondiale, in particolare del sistema di rilevamento anti sommergibile denominato “indicator loops”.
Queste ricerche hanno portato alla scoperta che gli inglesi erano perfettamente informati della missione dello Scirè grazie alle intercettazioni di Ultra Secret e che una trappola mortale lo attendeva di fronte ad Haifa. Lo studio e le scoperte effettuate sono state pubblicate su numerose riviste del settore subacqueo e scientifiche, ma mancavano ancora delle misurazioni per poter terminare correttamente la ricostruzione in 3D del relitto. Come per le spedizioni precedenti sono stati ricevuti importanti patrocini: del ministero degli Affari Esteri, dell’Associazione Nazionale Arditi Incursori di Marina, dell’Explorers Club di New York che ha consegnato una sua bandiera e dell’Istituto Medicina di Soccorso, del quale era presente un medico come membro della spedizione. Ricordiamo l’importanza storica del Regio Sommergibile Scirè: per quattro volte, al comando di J. Valerio Borghese, violava le acque della piazzaforte britannica di Gibilterra. Durante l’ultima missione, il 10 settembre 1941, gli incursori che aveva trasportato affondarono tre navi utilizzando gli S.L.C. (siluri lenta corsa o “maiali”).
Nel dicembre successivo lo Scirè, sempre al comando di J. Valerio Borghese, violava il porto di Alessandria, affondando nella base egiziana della Royal Navy due corazzate inglesi: la Valiant e la Queen Elizabeth, una petroliera e danneggiando un cacciatorpediniere. Anche questi affondamenti furono eseguiti utilizzando i “maiali”.
L’azione fu ricompensata con la medaglia d’oro alla bandiera del sommergibile. Invece, purtroppo, il 10 agosto 1942 ad Haifa su di esso si scatenò l’inferno: navi nemiche, artiglieria costiera e aerei erano all’erta, sembravano aspettarlo. Infatti, le nostre ricerche ne hanno trovata prova negli archivi britannici.
Dopo una caccia spietata fu affondato con il suo comandante Bruno Zelik e tutti i suoi marinai e uomini gamma (come venivano chiamati allora gli incursori) a bordo. Questo sommergibile entrò allora definitivamente nella storia come protagonista, anche in quella dell’attività subacquea, ed è tutt’oggi una delle unità navali più famose e amate al mondo. Alla spedizione su questo relitto di grande importanza storica hanno partecipato otto istruttori e subacquei IANTD, essi sono: Fabio Ruberti, capo spedizione; Cesare Balzi, vice-capospedizione e operatore subacqueo addetto alle misurazioni; Carla Binelli, segreteria; Edoardo Pavia, cine-operatore subacqueo; Alberto Dabalà, fotografo subacqueo; Alessandro Brandetti, operatore subacqueo addetto alle misurazioni; Gianluigi Da Campo, medico della spedizione e operatore subacqueo; Mark Feder, responsabile logistica e operatore subacqueo. L’iniziativa è stata incoraggiata e supportata dai Training Facility IANTD Acquamarina di Marina di Pisa (PI) e Sea Dweller Divers (Roma), dalle ditte di equipaggiamento per la subacquea tecnica Acquamarina® e Dive Rite® e, per la logistica, dai centri d’immersione locali Tek Dive di Tel Aviv e Deep Siam Group di Eilat.
La spedizione era composta da tre squadre operative con specifici obbiettivi d’immersione giornalieri: misurazione e rilevazione del sito subacqueo, ricognizione esterna e rilevamento di reperti di particolare interesse e copertura foto-cinematografica di tutto il relitto, mettendo in atto le migliori tecniche d’immersione associate a un lavoro di squadra mirato alla ricerca e utilizzando gli equipaggiamenti più idonei. L’attività ha incluso anche una ricerca guidata dal Prof. Galili mirata allo studio dei resti delle difese inglesi di Haifa durante la II Guerra Mondiale, in particolare del sistema di rilevamento e difesa anti sommergibile denominato “indicator loops”.
Fabio Ruberti
tutte le fotografie sono cortesia IANTD
Per chi vuole conoscere tutta la storia dello storico sommergibile non deve far altro che una visista al sito della libreria il mare e digitare nel motore di ricerca la parola Scirè