Top Books on the Sea: la storia dello Yachting

Scritto da Il Mare
05 dicembre 2012
La terza puntata della rubrica Top Books on the Sea, è dedicata alla storia dello Yachting, alle più belle barche da regata e da crociera a partire dai  primi del novecento presentate in tre libri capolavoro, da collezione.

Il primo è “La Classe dei Dodici metri Stazza Internazionale”, di Luigi Lang e Dyer Jones
572 pagine, due volumi numerati in cofanetto 
L + 2D + ²V¯S-F 
  2,37
se tutti i parametri di questa formuletta sono giusti il risultato è 12, e sta a indicare la classe olimpica dei 12 metri Stazza Metrica Internazionale nata a Parigi nel 1907. La stessa formula è applicata nella progettazione dei 12M Classe Coppa America.
Il successo dei 12 metri è immediato, dovuto alle sue ridotte dimensioni e alle velocità, buona l’abitabilità interna che ne rende possibile l’uso sia in regata che in crociera. La prima barca con queste caratteristiche è l’inglese Heatherbell disegnato da Thomas Glen Coats. Fino agli ’40 sono più di un centinaio gli esemplari prodotti in maggioranza negli Stati Uniti e in Inghilterra su progetti a firma dei più quotati architetti navali, Nicholson, Fife, Herreshoff. Burgess, Stephens.
Nell’arco di trent’anni la costruzione dello scafo passa dal fasciame al lamellare, all’alluminio nel ’74, alla vetroresina e materiali compositi, nel 1987. L’evoluzione maggiore si ha nella carena, essa inizia con il distacco del timone dalla chiglia di “Intrepid” (1967), per poi evolvere in pinna e terminare con le alette di “Australia II” (1983). Pur essendo una barca leggera e maneggevole, è uno yacht da regata pura. le dimensioni sono notevoli, con i suoi 21 metri di lunghezza fuori tutto, 200 metri quadrati la superficie velica, con un albero d’alluminio alto 27 metri. Ridottissimi gli alloggi interni per un equipaggio che varia tra gli undici e i sedici uomini.
Il primo yacht italiano della classe internazionale dei 12 metri è La Spina fatto costruire nel 1928 dall’aristocratico genovese, Franco Spinola, ammiraglio, amante del mare e della vela. Il disegno è di Vincenzo Vittorio Baglietto che lo costruì presso il proprio cantiere a Varazze. Il disegno è concepito secondo la seconda regola dei Stazza Internazionale ed è tra i più belli dell’epoca: 21,47 metri di lunghezza fuori tutto (LOA), solo 13,87 metri al galleggiamento (LWL), 3,90 al baglio massimo e 2,62 di pescaggio, il tutto spinto da 173 metri quadri di vela.
Cofanetto edizione standard
La Classe dei Dodici Metri Stazza Internazionale ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo dello yachting del XX secolo. Grandi eleganti yacht, con ottime prestazioni in regatta, condotti da equipaggi numerosi sono stati architettati da alcuni dei grandi del mondo: Johan Anker, William Fife, Alfred Mylne, Charles Nicholson, Olin Stephens: era inevitabile che essi lasciassero il loro marchio nella storia. Per di più, dopo la Seconda Guerra Mondiale, essa è stata protagonista della Coppa America dal 1958 al 1987: momento fondamentale della storia dello yachting, palestra perfetta per i più famosi progettisti del periodo, banco di prova dei materiali e delle soluzioni tecniche più avanzati e innovative. È questo il libro su questa classe spettacolare, da tempo atteso dagli appassionati.
Cofanetto edizione lusso

Riporta alla luce la storia di questa Classe del tutto particolare dei suoi progettisti, armatori, skipper e equipaggi, raccontando la storia di come essa è nata e la sua influenza sull’evoluzione della progettazione dello yachting. Illustrato con foto storiche e contemporanee e dei piani originari delle linee delle imbarcazioni, comprende anche un registro di ogni Dodici Metri mai costruito, ne riporta il progettista, il costruttore, gli armatori che si sono succeduti nel tempo, il porto di armamento attuale, il numero velico ed i principali cenni storici. Questa bella pubblicazione è la storia completa della Classe dei Dodici Metri di cui un numero notevole dei primi progetti è sopravvissuto.

Il secondo capolavoro è “Mariette le golette di Herreshoff”  di Jacques Taglang
534 pagine 2 volumi numerati in cofaneto
Il libro racconta la storia di questa famosa goletta e della sua importanza nell’operato del più geniale architetto di yachting: Nathanael Greene Herreshoff. È il frutto di un lavoro collettivo orchestrato da Jacques Taglang, da sempre un appassionato di yachting. Egli ha potuto appoggiarsi sul monumentale lavoro di compilazione dell’opera di Herreshoff e della Herreshoff Manufacturing Company, realizzato da Claas van der Linde, autore del Catalogo Ragionato Herreshoff.  Oltre alla saga di Mariette attraverso il tempo – quasi un secolo quest’anno – sono oggetto di uno studio dettagliato le altre 14 golette di Herreshoff. In effetti, Capitano Nat ha progettato solo 15 unità armate a goletta, una percentuale minima della sua produzione, oltre 400 yacht mentre nel suo cantiere ne sono stati costruiti più di 2.000 di diversi tipi e dimensioni (ivi comprese diverse serie di imbarcazioni monotipo).
La maggior parte delle fotografie sono di Nigel Pert, le foto d’epoca sono di Edwin Lewick e Beken of Cowes, insieme ad altre provenienti dalle collezioni del Peabody Essex Museum, del Rochester Museum e del Herreshoff Marine Museum.  I piani di Mariette sono ridisegnati da François Chevalier, e sono pubblicati per la prima volta 35 piani (di costruzione e di velatura) di Herreshoff, oltre alle riproduzioni di due opere dell’artista inglese Jamie Medlin. i 35 piani di Herreshoff sono in un astuccio separato (nello stesso formato del libro) e contiene pure due piani in grande scala destinati ai modellisti oltre ad alcune foto spettacolari. Infine, grande specialista degli Herreshoff, Maynard Bray offre un testo esaustivo sui metodi costruttivi degli scafi in acciaio rivettato della Herreshoff Manufacturing Company e ha accettato di redigere la prefazione di quest’opera, destinata a diventare un punto di riferimento.
Edizione lusso
Edizione standard




















Infine il capolavoro: “J Class” di Francois Chevalier e Jacques Tanglang
edizione numerata più cartella con 4 foto e 6 stampe cm.43X30, edizione bilingue inglese /francese
Con una edizione limitata per tutto il mondo di soli 3000 esemplari, “Classe J” è un pezzo da collezione.

J Class, copertina cartonata e telata
La Coppa America ha prodotto alcuni degli yacht più belli della storia dello yachting, di cui una categoria si distingue da tutti gli altri: J Class. La sua leggenda meritava un testo di riferimento eccezionale e inestimabile: formato di cm 43x30 e un peso di 7 chili. 448 pagine, 58 disegni e piani. Molte le fotografie inedite. . Scritto da François Chevalier e Jacques Taglang. Contributi di Olin J. Stephens Jr., Elizabeth Meyer, Holland e John Llewellyn Lammert van Buren.  Per la prima volta sono pubblicati i dettagli dei piani di J’ Katoura di Velsheda. Il progetto di John Alden studio del 1930. Il The Frank C. Paine del 1935 scoperto nel 2002. Vista 3D del progetto The Tore Holm con simulazione al computer del Ranger.
Con i complimenti dell’editore J Class include una cartella contenente 4 fotografie originali e acquerelli. Stampe raffigurano scene di yachting classiche del Classe J in Inghilterra, Scozia e America. Ogni stampa misura 43 centimetri x 30.
Un "Classe J" supera i 40 metri fuori tutto, per una lunghezza al galleggiamento di 26 metri, una larghezza massima di circa 6,50 metri per un dislocamento di 150 tonnellate di cui 110 di zavorra. Gli interni hanno alloggi separati per armatore, ufficiali e equipaggio.

L’armamento è a sloop con randa e due fiocchi; oltre 700 metri quadrati di superficie velica sorretti da un albero di 46 metri con pennaccino e tre o quattro ordini di crocette; le vele in dotazione per le andature portanti, comprendono genoa e due tipi di spinnaker, a paracadute e a pallone. La coperta è in teak priva di candelieri. L’equipaggio è formato da una trentina d’elementi.




 Il cofanetto

 La cartella con gli acquerelli e le fotografie d’epoca