A tu per tu con lo squalo elefante, senza paura, lo afferma Eleonora!

Scritto da Il Mare
25 ottobre 2011
Eccezionale fotografia di uno squalo elefante
Anche quest’anno, ad ottobre, si è svolta la quinta Settimana Europea dello Squalo, organizzata da Shark Alliance. Una settimana di attività ed eventi per richiamare l’attenzione sui rischi che corre il predatore più malfamato e bistrattato degli oceani.
La situazione in Mediterraneo è critica: questo mare semi-chiuso – che ospita una fauna diversificata di Condritti con circa 80 specie, fra cui 45 specie di squali - ha la percentuale più elevata di squali e razze minacciate al mondo. Il 42% delle 71 specie valutate sono elencate nella Lista Rossa nelle categorie criticamente minacciate o vulnerabili .
Tra i progetti in campo l’unico per lo studio degli squali nel loro ambiente naturale, il mare aperto, spicca l’OSE, Operazione Squalo Elefante ideato dalla giornalista e scrittrice Eleonora de Sabata condotto dalla sua associazione ambientalista Medsharks di cui è presidente, in collaborazione con Simona Clò responsabile scientifica del CTS Ambiente.
Minacciato di estinzione, è uno dei pochissimi squali protetti, lo squalo elefante compare misteriosamente lungo le coste italiane e poi sparisce. Da dove viene e dove va? Quali le sue abitudini? Quanti sono? Come si possono ridurre le catture accidentali e assicurare le migliori chance di sopravvivenza alla specie? Sono le domande alle quali cerca di dare risposta il progetto.
“Già la scorsa estate in Turchia, ci racconta Eleonora, siamo stati impegnati a nuotare per giorni interi accanto agli squali grigi per imparare a riconoscerli uno a uno e cercare di interpretare il loro comportamento. Ora cerchiamo di fare la stessa cosa in Sardegna con lo squalo più grande del Mediterraneo.
Tonnara di Favignana, 1977
È un progetto che portiamo avanti da diversi anni, un lavoro duro, difficile, pieno di incognite e condizionato dal tempo, dal mare, dall’istinto degli squali che li porta a spostarsi secondo un calendario e delle rotte a noi sconosciute. Ma è anche l’unico modo per decifrare i loro molti misteri. Gli squali elefante sono famosi per le loro migrazioni così, per individuare i loro spostamenti, marcheremo gli squali con dei chip estremamente sofisticati in grado di registrare la posizione giornaliera e quindi le rotte degli animali attraverso il Mediterraneo.”

Lo squalo elefante, Cetorhinus maximum, detto anche cetorino, è il secondo pesce più grande al mondo, dopo lo squalo balena. La sua lunghezza, normalmente dell’ordine di 8-9 metri, ma può raggiungere i 12, e il peso può arrivare sino alle 10 tonnellate.
Un cetorino dalla ragguardevole lunghezza foto V. Gazale
Contrariamente a quanto il suo aspetto potrebbe far pensare, lo squalo elefante non è affatto aggressivo; non è un predatore e il suo cibo preferito è costituito dal plancton che cattura con i filamenti lunghi una decina di centimetri che fanno da filtro posti sugli archi branchiali. Nonostante i divieti vigenti in numerosi paesi, viene ancora catturato (la maggior parte delle catture accidentali sono dovute alle reti derivanti), non tanto per le sue carni quanto per la notevole quantità di olio che può essere estratta dal suo fegato. Usato, per esempio, per preparare il hákarl conosciuto come “squalo putrefatto” un piatto tipico della cucina islandese.

Una illustrazione del cetorini del 1870
Il ciclo di vita di squali e razze, a differenza della maggior parte delle altre specie di pesci, è molto lenta, raggiungono la maturità sessuale in età avanzata, hanno livelli di fecondità bassi, periodi di gestazione lunghi e di solito producono un basso numero di figli. Queste caratteristiche li rendono particolarmente vulnerabili. La pesca intensiva non consente alla specie di ricostituire la popolazione in tempi brevi.
Eleonora de Sabata


Eleonora de Sabata è il nostro punto di riferimento ogni qualvolta si parli di squali. L’abbiamo già coinvolta in due precedenti servizi a gennaio per la mostra In nome del tonno  e a marzo per parlare dello squalo bianco che terrorizzava Sharm.
Inoltre ricordiamo i suoi libri per ragazzi Cosa fanno gli squali tutto il giorno nel mare? e Cosa fanno tutti i giorni i pesci sott’acqua?


Per chi invece vuole approfondire l’argomento consigliamo prima di tutto Guida degli squali e delle razze del Mediterraneo di Giuseppe Notarbartolo di Sciara e di Irene Bianchi. Tantissimi poi i libri con il titolo squali, basta fare la ricerca su mare.com troverete più di dieci pagine dedicate a loro.

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