Una serata speciale per presentare la Storia della Querina

Scritto da Il Mare
26 giugno 2016
Nella foto, da sinistra: Giulia D’Angelo, Giampaolo Buonfiglio,
Franco Fortunato e Fabrizio Carbone
Nella serata di giovedì 23 per la presentazione del nuovo nato La storia della Querina nelle tavole del maestro Franco Fortunato, The History of the Querina, si respirava un’aria molto particolare. Lo si è capito dagli interventi che si sono succeduti e dai racconti di due dei protagonisti della serata.

Abbiamo già scritto che quello che più colpisce dell’iniziativa editoriale è la felice e fortunata congiunzione astrale che ha permesso alla Storia di approdare nelle vostre case facendo incontrare Anna Lucia, Marco e Franco Fortunato con Paolo Francis Quirini – discendente diretto di Pietro Querini. In realtà alla congiunzione si devono aggiungere altri due fondamentali  “tasselli” che hanno contribuito alla nascita del libro.
Franco e Fabrizio si scambiano le dediche
Il primo è Giampaolo Buonfiglio appassionato velista che incuriosì Marco parlandogli dell’amico e compagno di crociere Franco Fortunato, che da due anni era impegnato a dipingere le undici tavole che raccontano quella Storia con la esse maiuscola e per l’occasione eccezionalmente tutte appese agli scaffali della libreria. Franco, velista e esperto subacqueo, anche lui è da sempre un assiduo frequentatore della libreria, e a Marco è bastato quell’accenno alla sua ricerca sulla Storia e in un attimo è nata l’idea di costruire il libro.
Un particolare ricordo ha stretto ancora di più quei tre uomini di mare: la scorsa estate Franco era a bordo dello sloop 12 metri L’Or du Temps di Giampaolo, uno Janneau Sun Fizz dell’83, quando un fulmine li ha centrati distruggendo tutti gli apparati elettrici della barca.  Il secondo “tassello”, si chiama Fabrizio Carbone, anche lui ovviamente grande amico della libreria. Sua è l’idea del nome Amor di Mare dato alla collana per la quale nel 1996 ha scritto il racconto L’isola bifronte che prende lo spunto di partenza dal naufragio di Quirino; ma la storia, scritta di getto al suo ritorno a Roma è la sintesi delle emozioni provocate in Fabrizio nei soggiorni nelle Lofoten, il primo nell’agosto 1991 e il secondo a maggio 1992.
Il Bacalà alla Vicentina
Il risultato di quell’esperienza  fu anche  il documentario “L’isola di Pietro Quirino, ritorno da un antico naufragio” realizzato in modo del tutto indipendente e che andò in onda su Geo, Raitre nel 1994. Fabrizio da giornalista ha scritto molto sugli accadimenti italiani e non solo, per la Rai ha girato decine di documentari, ha prodotto filmati di sole immagini e musica, ma soprattutto da cinquant’anni ha dipinto acquerelli e oli, ha riempito decine di quaderni di campo con disegni a matita e pennarelli, per raccontare la natura dal suo personalissimo punto di vista.
Quindi il risultato di questi incontri, che ho chiamato felice congiunzione astrale, non poteva che essere La storia della Querina nelle tavole del maestro Franco Fortunato, TheHistory of the Querina
Marco Firrao intervistato per Uno Mattina da Cristina Confroti
La serata si è arricchita con la presenza della discendente di Pietro Querini la ND Maria Vittoria Querini e naturalmente molta attenzione è stata data allo stoccafisso e alle sue peculiarità dovute alla elevata concentrazione proteica e in omega 3 e che da secoli lo rendono il cibo più genuino. Così non poteva mancare la più classica eccellenza gastronomica d’Italia: il Bacalà alla Vicentina preparato espressamente per noi dal bistrot del baccalà il Ceppo di Vicenza, fondato nel 1971 da Osvaldo Boscolo, uno tra i più celebrati nell'ambito della gastronomia vicentina, punto di riferimento per la gastronomia di alta qualità, specializzato nella creazione e vendita di piatti tipici della città, tra cui il Bacalà alla Vicentina e quello mantecato. Riccardo Boscolo, ora alla guida dell’azienda, ha voluto partecipare così alla nostra serata evento deliziandoci con le loro creazioni che nascono dalla filiera del baccalà un attività di famiglia fondata sulla grande passione dove nulla viene lasciato al caso, nessun dettaglio trascurato.
Il fiore all’occhiello è lo stoccafisso pescato in Norvegia, precisamente a Rost (Isole Lofoten).
I merluzzi si pescano da febbraio a metà aprile ed ogni barca può pescare una quota predefinita di pesce. La prima fase di essicazione avviene nelle rastrelliere dove il pesce rimane per 90 giorni. Qui deve perdere gran parte dell’umidità, sino ad arrivare al 20% del proprio peso corporeo. Solo a questo punto viene spostato dentro ai magazzini dove rimane alcuni mesi prima di arrivare a Il Ceppo dove viene lavorato in modo artigianale.
Ora il libro e la mostra di Franco Fortunato si preparano a viaggiare seguendo l’onda culinaria dello stoccafisso, il prossimo novembre, a cura dei Boscolo, andranno in mostra nella Villa Palladiana di Vicenza. Inoltre Andrea Vergari con l’International Stockfish Society sta lavorando ai preparativi per accogliere la mostra a Bassano e a Trento, seguendo le tappe più importanti del viaggio di ritorno di Pietro Querini.
Maurizio Bizziccari per Mare Magazine

P.S.
Occorre ricordare che Giampaolo Buonfiglio è Presidente AGCI settore agro ittico alimentare (Agrital), presidente dell’Alleanza Cooperative (unione dell’Agci, di Legacoop e di Confcooperative) settore pesca, presidente MEDAX (consiglio consultivo per il Mediterraneo della CE), presidente gruppo Fish Copagogeca (coop e imprese europee), infine è anche presidente dell’Unimar (consorzio unitario studi e ricerca cooperativa)