Volete provare una gioia profonda? Allora immergetevi nella piscina dei record a meno quaranta metri. Stiamo parlando di Y-40 The Deep Joy, la piscina – unica al mondo – inserita nel parco dell’Hotel Terme Millepini, inaugurata lo scorso mese di giugno in quel di Montegrotto, nel cuore delle Terme Euganee, in provincia di Padova. La Y sta per indicare l‘asse delle ordinate del piano cartesiano situato a quaranta metri di profondità. La gioia profonda si riferisce all’immergersi, senza bisogno della muta, in completo rilassamento e nuotare in quatromilionitrecentomila litri della famosa acqua termale dei Colli Euganei – è questa l’unicità – alla temperatura costante di 32-34 gradi. Acqua che non ha bisogno di essere riscaldata, sgorga a 87 gradi, e viene costantemente filtrata, quattro volte al giorno, da un efficientissimo sistema di depurazione.
Pensare di realizzare una piscina del genere senza avere naturalmente a disposizione una fonte inesauribile di acqua calda sarebbe impossibile, avrebbe dei costi spropositati.
Emanuele Boaretto, patron dell’albergo Millepini, grande appassionato di mare, nel 1985 cominciò a sognare di costruire una struttura dove praticare attività subacquee.
L’idea è tanto semplice quanto geniale: dove tutti gli alberghi hanno piscine termali, l’unico modo per ‘emergere’ era quello di realizzarne una che si imponesse su tutte le altre per la sua grandezza e soprattutto per la sua profondità.
Un sogno che si è trasformato in un progetto esecutivo nel 2010. È stata una risposta alla crisi per dare una chance e nuova vita alla sua azienda. Perché a -40? perché è il limite della curva della subacquea ricreativa. Di fatto non è solo il cilindro largo sei metri, ma la struttura che c’è sopra 18x21 metri per 18 di profondità, in tutto 4300 metri cubi.
Per trovare le aziende che potessero garantire il lavoro ci son voluti due anni, è un progetto tutto italiano, dai siliconi alle piastrelle, fatto per una precisa scelta di sostegno all’economia oltre il riconoscimento della capacità tutta italiana. Così sono state scelte aziende italiane, le eccellenze nei vari settori. Soltanto i compressori sono tedeschi perché sono quelli che hanno fornito maggiori garanzie. Nel cantiere hanno lavorato circa 600 persone per un anno, tanto è durato, 365 giorni esatti dal primo maggio 2013 al due maggio 2014. La festa del lavoro 2014 è stata celebrata in cantiere lavorando, considerando la nobiltà del lavoro. “Questa struttura – sottolinea Giovanni Boaretto, direttore della struttura – nasce da un sogno e vive di un sogno e si è sviluppata con la buona energia di tutti quelli che ci hanno lavorato e che ci lavorano.
Il coraggio non è stato quello di arrivare a 40 metri di profondità, ma di averlo fatto adesso, nel pieno della crisi che colpisce il paese. Ci sono contenuti che non sono soltanto quelli strutturali, c’è una poetica della costruzione e questo dà il valore al nome, al record ottenuto da 600 persone non da un solo architetto. La capacità di progettare partendo da un sogno è racchiuso in Joy. Abbiamo scelto la parola inglese perché è più semplice comunicare il messaggio, l’inglese non ha confini. Anche la nostra pagina Facebook è in inglese per non avere confini. La nostra per la sua unicità, è una piscina nel mondo, per come è stata concepita e costruita e anche perché contiene un’acqua di per sé unica in quanto è terapeutica.”
Con una discesa ricreativa a 40 metri e una permanenza max di 6 minuti l’assunzione di azoto è bassa non c’è pericolo di embolia, si risale alla velocità di 18 metri al minuto, senza la necessità di fermarsi per fare decompressione.
Inoltre c’è il sistema delle grotte, 21 metri, situate a 10 metri di profondità per apprendere come si entra nelle grotte naturali in un ambiente sicuro. Sono state disegnate dallo spelonauta Gigi Casati con gli aggrappi per fare immersioni in grotta, con il filo di Arianna, per fare sagolatura. Sono in penombra ma si possono illuminare completamente. Sembrano naturali, realizzate prendendo i calchi da rocce vere. E poi nelle grotte sono stati predisposti più di 60 metri di sagolatura con diverse difficoltà di percorso.
Maurizio Bizziccari