Viaggiare per me è motivo di vita. Per lavoro o per semplice diletto subisco profondamente il fascino del viaggio. E non solo il fascino dell'esotico o del leggendario che il viaggio suscita nel fantastico immaginario umano. A me basta non aver mai visitato un luogo per sentirne l'attrazione. Si può quindi comprendere che le attrazioni siano ancora molte. Tuttavia sono stato in tanti luoghi, ho visitato molte città e Paesi: lontani o vicini di tutti i continenti. Ho viaggiato, di volta in volta, con tutti i diversi mezzi di trasporto che un viaggio richiede: aereo, treno, auto, bus, nave, bici (per brevissimi percorsi) e, naturalmente, moto. Sembra ovvio dire che il mezzo di trasporto è funzionale e spesso subordinato alla meta che si vuole o si deve raggiungere. Eppure, delle volte, si ha l'imbarazzo della scelta del mezzo più idoneo al viaggio da compiere. Anzi a me capita di frequente, soprattutto per i viaggi di piacere, che, per una concatenata serie di suggestioni, il mezzo diviene parte fondante dell'idea stessa di viaggio. In alcuni casi non posso pensare ad un mio qualsiasi spostamento senza associarvi automaticamente la moto. E Capo Nord è una di quelle mete. Per iperbole, posso affermare che la moto è l'idea stessa di un viaggio oltre il Circolo Polare Artico. Questo è ancor più radicato in me, oggi che Nordkapp, l'estremo lembo di terra europeo, è stato raggiunto con la mia due ruote. Attraversare tutte le latitudini dell'Europa, raggiungerne il punto più lontano, credo sia un viaggio affascinante con qualsiasi mezzo di trasporto. I paesi scandinavi sono di una bellezza straordinaria. Ma vi assicuro che passare tra quei paesaggi fiabeschi con la moto è di una meraviglia insuperabile. È la sensazione che si sente al passaggio del veloce vento del nord che indaga gelidamente il corpo ed agita prepotentemente l'anima. In fondo è la stessa sensazione del viaggio che è come il vento di Capo Nord.
Data pubblicazione
01/11/2007