A partire dalla metà del Cinquecento, una marea di argento proveniente dalle colonie americane, soprattutto Messico e Perù, prese a riversarsi sulla Spagna e dalla Spagna su un'Europa che per tutto il Medioevo aveva sofferto di una pesante penuria di metalli preziosi. Non fu la Spagna ad averne vantaggio; come ebbe a commentare un ambasciatore veneziano, quell'argento fu simile "alla pioggia sopra i tetti delle case, la quale se ben vi cade sopra discende poi tutta in basso senza che quelli che prima la ricevono ne abbiano beneficio alcuno". Esso infatti viaggiò incessantemente da Occidente verso Oriente in pagamento delle preziose merci orientali appetite dagli europei, le quali compivano l'itinerario inverso. Dalla Turchia alla Persia, all'India, alla lontana Cina, fu una rozza e pesante moneta d'argento, il "real de a ocho", a far funzionare il sistema di questo commercio su scala mondiale. E nel peregrinare vertiginoso di una moneta si delinea la mappa dell'economia moderna.
Data pubblicazione
01/01/2011