Cronache di bassaprora

Cronache di bassaprora

Scolari Guido, Parodi Anton G.


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Bellissimo libro, in cui la cultura, i valori e le condizioni di vita dei marittimi italiani del dopoguerra sono rese attraverso racconti pieni di umanità, a tratti commovente e straziante. Non mancano interessanti riferimenti storici alle condizioni di vita imposte dai regimi autoritari dell'epoca, ed emerge potente lo spirito pacifista della gente di mare, e tanto “proto-sindacalismo" di chi, costretto agli imbarchi per miseria e mancanza di lavoro a terra, anela a condizioni di lavoro migliori in mare, a cominciare dalle tabelle di armamento, ridotte all'osso o non rispettate affatto da armatori in cerca di rapida e facile ricchezza. “Ci siamo incontrati in Piazza Banchi - e ognuno sa dov'è senza bisogno di spiegarglielo - e di discorso in discorso abbiamo deciso di mettere assieme le nostre esperienze in fatto di mare e di marittimi. Naturalmente ci siamo divisi i compiti perché uno di noi due - Scolari - da trent'anni va sui bordi, conosce la nave come casa sua e gli basta dare un'occhiata per dire di che razza è il mozzo che sta spazzando la coperta o lucidando gli ottoni; l'altro è il cronista Parodi che si è fatto, come si dice, le ossa nel giornalismo in una città come Genova che di mare, nei giorni d'estate con il sole arroventato e d' inverno con la neve è sempre sazia. L'uno, perciò, Scolari, ha deciso di parlare della vita di bordo, anzi di “bassaprora”, l'altro, Parodi, dell’angiporto che è in sostanza, poi, una continuazione, anche se sotto un solo aspetto, della bassaprora. Entrambi ci siamo incontrati su un terreno comune: quello della professione, perché come Parodi è cronista, così Scolari, nei ritagli di tempo, si diverte a scrivere su cose di mare. Questo lo diciamo a scanso di equivoci. Lo diciamo sopratutto a quei signori lettori di bocca fine che misurano gli scritti dalla loro validità letteraria. Noi non ci siamo proposti un'opera letteraria, e neppure ci siamo proposti di sviscerare problemi profondi o di indicare soluzioni filosofiche a certi fatti, abbiamo solo desiderato raccontare. Raccontare come vanno le cose quando il marittimo è a bordo e come, invece, vanno quando il marittimo scende a terra e non può andare a casa e deve consumare i suoi pochi giorni di sosta nell'angiporto. Questo è tutto. Questa raccolta di avvenimenti disparati, di storie che a tutta prima non hanno alcun legame tra loro, questo affiancare le nostre esperienze così disparate e distanti l'una dall'altra, l'abbiamo intitolata “Cronache di bassaprora”. I signori lettori di bocca fine e gli altri sono avvertiti, se il nostro libro non servirà proprio a niente, speriamo almeno che serva a far vedere come vive oggi tanta gente, Gente di Mare e di terra, e a far comprendere, sia pure con un modestissimo contributo, che così il mondo non può più andare avanti e bisogna decidersi a dargli una bella pulitina con l’onesta “ridassa” di bordo per far risplendere al sole quella magnifica cosa che è la dignità umana.”
Ean / Isbn
97888760237
Pagine
434
Data pubblicazione
01/01/1951