Un libro che inizia con una delle più belle poesie di Pavese, Lo Steddazzu, è già un libro che si annuncia bene. Libro commovente, intriso di mare, giovinezza, avventura e amicizia virile. Un libro in cui il mare diventa, come per Conrad, un Dio vivente, un compagno, una creatura da sfidare in un gioco leale, ma anche colui che, come diceva Céline, "dona l'infazia". Come sempre la felicità e la libertà si pagano e il mare, questo spirito dell'Acqua, diviene sogno lontano, perso per sempre e irrecuperabile nel tragico epilogo.
Data pubblicazione
10/02/2015