L'ambiente costiero e marittimo ha sempre esercitato una grande suggestione sulla gran parte delle persone e, in particolare, sugli artisti. La mostra dell'Archivio di Stato dedicata al "Lazio pontificio fra terra e mare" vuole dunque offrire la possibilità di fruire di una selezione di materiale documentario su questo affascinante argomento. E qui, prima di andare avanti, dobbiamo fare due osservazioni, la prima sull'area territoriale presa in esame, la seconda sui criteri di selezione. La parola «Lazio» riferita ai periodi anteriori all'unità d'Italia è anacronistica, poiché a quell'epoca essa non indicava il territorio dell'attuale regione, ma solo l'area dell'antico "Latium" ovvero un territorio a sud di Roma delimitato dalla costa e dalle catene dei monti ad essa paralleli. Inoltre il termine era scarsamente utilizzato nell'uso comune, essendo riservato prevalentemente ai dotti. D'altra parte non esisteva un termine unico per indicare l'attuale area costiera della Regione Lazio che veniva indicata – ricorrendo alle circoscrizioni politiche dell'epoca – come litorale tirrenico dello Stato Pontificio. Per quanto riguarda la selezione, è evidente che non è possibile far vedere tutto, poiché la grandissima quantità di documenti sul tema sarebbe quasi impossibile da organizzare e, anche se lo fosse, sarebbe tale da disorientare qualunque osservatore. Lo scopo di una mostra come questa è quindi quello di enucleare dei temi e presentare alcuni materiali documentari, scelti sí per la loro importanza, ma anche per il loro impatto visivo.