Il labirinto fuori di metafora, che il labirinto costituisca il simbolo nascosto dell'Odissea è l'ipotesi su cui Gioachino Chiarini ha costruito un libro avvincente per la novità dell'idea e il serrato rigore dell'argomentazione. A quali contrade approdò il viaggio dell'eroe guidato dai contrastanti impulsi di conoscere nuovi mondi e di ritornare alla patria? È un'indagine antica, che di continuo si è rinnovata fino a recentissimi tentativi: nulla di attendibile, peraltro quando si pretenda di far coincidere le tappe del viaggio con i luoghi della realtà geografica. Ma nello spazio segnato dal sorgere e dal calare del sole, l'itinerario di Odisseo disegna un ciclo di alternanze che corrisponde all'impianto del labirinto cretese. Come questo, il tragitto dell'eroe ha la figura di una danza rituale: quella che celebra la ricomposizione di un ordine infranto nella leggenda degli dei e degli eroi. Il labirinto è la più dura delle prove, perché al suo inganno si accompagna la disperazione: ma da esso si può uscire vincitori, grazie alla virtù odissiaca della perseveranza. Anche all'esegesi filologica è dato di esprimere un messaggio per il presente.
Data pubblicazione
01/01/1992