Il fenomeno della pirateria e della guerra di corsa per lunghi secoli ha costituito la principale minaccia al commercio marittimo sul Mar Ligure così come su tutto il Mar Mediterraneo ed ha inciso profondamente sulla vita delle città e dei villaggi che si affacciavano o, comunque, non erano distanti dalle coste. L’Autrice incentra la sua opera sulle figure dei più rinomati pirati e corsari mussulmani, molti dei quali rinnegati cristiani, che tra il XIII e la prima metà del XIX secolo infestarono le acque liguri e sugli effetti che le loro azioni ebbero in particolare in Liguria e nei territori circonvicini. Non mancano i riferimenti alla situazione internazionale del tempo e ai tentativi portati avanti per debellare tale piaga. Interessanti sono alcune valutazioni dell’Autrice come quella sulla marineria turca caratterizzata dallo ‘sprezzo del pericolo delle loro ciurme, la mancanza di qualsiasi regola che non fosse quella della conquista sorretta da forte fanatismo religioso’ o sui rapporti tra Genova e le città a lei sottoposte caratterizzati dalla politica egemonica e di sospetto della prima che non permetteva alle seconde di armarsi convenientemente per affrontare le incursioni dei pirati arabi per paura che le stesse armi venissero utilizzate per sollevazioni e sommosse contro la Superba. Il retaggio storico della piaga dei pirati e dei corsari nel Mediterraneo trova ancora spazio nelle leggende e nei racconti popolari dei paesi della costa settentrionale ma, è altresì vivo in ambienti che a prima vista parrebbero lontanissimi. Una testimonianza è data dal Corpo dei Marines statunitensi. Il loro inno si apre con le celebri parole: “From the halls of Montezuma to the shores of Tripoli …”, ove il richiamo alle coste di Tripoli fa riferimento alla guerra che gli Stati Uniti intrapresero contro il Bey di Tripoli nel 1803. Una guerra che, secondo l’Autrice, fu il primo forte colpo alla potenza corsara barbaresca. In appendice al libro sono riportati tre brevi scritti del XIX secolo. Il primo e il secondo, riguardanti rispettivamente la stregoneria navale e il pater noster verde, portano la firma di Jack La Bolina, pseudonimo di Augusto Vittorio Vecchi ufficiale di marina e scrittore italiano. Il terzo è un glossario dei termini marinareschi estrapolato dal Vocabolario Marino e Militare, pubblicato nel 1889 dallo storico navale Padre Alberto Guglielmotti. Il libro non ha la presunzione di essere un manuale storico sul fenomeno in questione ma si legge con piacere ed è fruibile anche dai non esperti della materia.
Data pubblicazione
04/11/2016