Fulvio, un matematico che si occupa di meteorologia, a distanza di anni dalla morte dei genitori, si ritrova fra le mani una lettera. È della segreteria del Santuario della Madonna di Montenero: il quadretto votivo inviato dalla madre come ringraziamento alla Madonna per aver salvato il figlio dall’incidente stradale in cui era stato coinvolto è stato esposto nella saletta degli ex voto. Fulvio decide così di recarsi a Livorno, con l’intento di riprendere il quadretto. È già di ritorno quando la sua auto si scontra con un’altra che viene in senso opposto. Ne uscirà nuovamente indenne, almeno nel corpo. Questo secondo incidente, però, lo costringerà a fare i conti con il passato e con tutte le sue convinzioni di uomo e scienziato, e a guardare le nuvole con occhi nuovi. La conoscenza come figura geometrica piana; il fascino dei numeri primi; la religione e la devozione; la fragilità dello spazio; l’etica come estetica; la negazione di qualsivoglia credenza sovrannaturale, in cui rintracciare piani superiori o interventi divini; il rifiuto dei vincoli spirituali; il paradosso di Cantor e il problema del “piccolo Gauss”; i detti socratici e l’arte come incontro col divino. Sono solo alcune delle traiettorie lungo cui ci si muove in questo visionario e concretissimo romanzo. Con una lingua iperbolica e un lessico ricercatissimo, Paolo Codazzi ci regala una storia che si muove per moti. Come le nuvole in cielo.
Data pubblicazione
04/11/2017