«Uomo libero, amerai sempre il mare» scriveva Baudelaire. Ma come si vive su una “nave della libertà”, un residuato bellico americano comprato per nulla da un armatore senza scrupoli e comandato da un capitano inetto e vigliacco? Nel 1955, quando Davide vi è ingaggiato al suo primo imbarco, come allievo ufficiale di macchina, la nave sta andando a pezzi. La rotta corre da Genova a Baltimora e viceversa, e la traversata dell’Atlantico provoca in lui soprattutto incertezze, malesseri, nostalgie. Il lavoro è duro, incerti gli amori e le letture. Qualche inattesa e piccola felicità gli appare solo per brevi incontri, ma il protagonista non vi rinuncia, continua a esplorare come un palombaro l’abietta corruzione e le complicità che stanno dietro le apparenze. E, accanto alla denuncia risentita delle ingiustizie e dell’oppressione, crescono il senso dell’esistere, la presa di coscienza, insomma il gusto della libertà di Davide, che si dimostra capace di attraversare incomprensioni, persecuzioni e solitudine senza bussola, rifiutando ogni imposizione.
Data pubblicazione
01/04/2006