Rosalie Scevroletti non è una donna ma una berlina Chevrolet così battezzata umoristicamente dai giovani proprietari che l’avevano ricevuta come dono di nozze e che a bordo di Rosalie partirono il 12 gennaio 1952 da Mogadiscio, in Somalia, per intraprendere un viaggio di 35.000 chilometri attraverso venticinque paesi dell’Africa orientale, equatoriale e occidentale. I due sposi Gualtiero Benardelli – allora Direttore generale degli Affari politici dell’AFIS, l’organismo che doveva portare la Somalia all’indipendenza – e la moglie Luciana non avevano esperienza di viaggi tanto lunghi e avventurosi, ma non mancavano loro intraprendenza e coraggio, una salute di ferro e una perfetta intesa. Il viaggio, che si concluse a Tunisi dopo una spericolata attraversata del Sahara nigeriano e algerino, durò cinque mesi e richiese un numero enorme di riparazioni alle gomme, la sostituzione delle balestre, del cambio, dei freni e di tutto ciò che si può guastare praticando le piste più accidentate del mondo. Al di là delle avventure a volte rocambolesche, il diario tenuto giorno per giorno da Luciana Benardelli permette di fare conoscenza con un’Africa poco nota: quella degli anni della progressiva decolonizzazione del continente, molto prima dello stravolgimento operato dal turismo di massa.
Data pubblicazione
01/06/2008