Il primo di questi racconti, che dà titolo al volume, è un sogno; o forse non lo è, ma è suggestivamente - e contraddittoriamente, rispetto ai luoghi in cui si svolge - nordico, brumoso, diaccio... Vedere amare, Le strade fatte a vent'anni e Il canto più bello, vanno in cerca di un simbolismo tra le cose. Mezzogiorno racconta di una bohème autobiograficamente senza poesia. L'orologio e Nasce un villaggio hanno per veri protagonisti strade ferrate, stazioni e luoghi di passaggio, e per soggetto l'estraneità, il forestiero, la malia della fuga. Racconti sparsi, dunque, estravaganti (sebbene raccolti in volume una volta nel '30). Ma l'essere appartati dall'opera più nota ne sottolinea il senso di apertura a tematiche europee che hanno solo sfiorato la letteratura italiana: che è poi la sensibilità, aggiornata e colta, che distingue, conoscendolo man mano meglio, Corrado Alvaro nella cultura del nostro Novecento.
Data pubblicazione
01/01/1988