Questo racconto è un viaggio nella storia, o meglio nelle storie. In quelle storie di mare nelle quali ci si imbatte per caso o per curiosità e che si ricostruiscono anche solo da una una lettera, da un ritaglio di giornale, da una vecchia fotografia che comincia ad animarsi man mano che si procede nel racconto. Il "Principessa Iolanda" e il "Principessa Mafalda" sono navi sventurate che per errori umani finiscono la loro vita tragicamente, il primo addirittura il giorno del varo, il secondo affondando nell'Atlantico. Ma la storia non si ferma alle due navi e si completa con quella della donna che a uno dei due piroscafi ha dato il suo nome, Mafalda di Savoia, la principessa figlia del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, morta il 28 agosto del 1944 nel campo di concentramento di Buchenwald. Anche questa, una storia tragica, figlia della Guerra, ma ancor più della scelta di una donna che potrebbe trovare rifugio lontano dall'Italia, e che invece, pochi giorni dopo l'8 settembre e la firma dell'Armistizio con gli Alleati, decide di tornare a Roma per riabbracciare i propri figli e diventa facile preda dell'odio nazista che per lei ha in serbo la più terribile delle punizioni, la deportazione in un campo di concentramento.
Data pubblicazione
01/11/2015