A molti la parola pirati evoca solo la romantica immagine di quei filibustieri che nel diciottesimo secolo vivevano un avventuroso girovagare per i Carabi in cerca di bottini da saccheggiare. Siamo ancora legati a John Long Silver e all’Isola del tesoro. E la sola idea che i pirati possano ancora oggi solcare i mari sembra assurda e forzata. Eppure i pirati esistono, e non sono affatto come Hollywood ce li mostra sul grande schermo: la pirateria è un crudele tentativo di ottenere un vantaggio finanziario tramite l’uso della violenza. E i nuovi pirati sono ben più pericolosi dei loro predecessori. Usano moto barche ad alta velocità, imbracciano mitra e lanciarazzi, si affidano a un sofisticato servizio informazioni e alla comunicazione satellitare per attaccare le imbarcazioni mercantili, le navi degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, barche da pesca, yacht privati e lussuose linee di crociera. Per corrono le acque del Pacifico, dell’Atlantico e dell’Oceano Indiano, il Mar dei Caraibi, il Mediterraneo, il Mar Rosso e persino fiumi come l’Amazon, in cerca di ogni sorta di navi verso cui correre all’arrembaggio. Saccheggiano, rapiscono marinai, si impossessano dei carichi e uccidono a loro piacimento…
Data pubblicazione
01/05/2009