Tusitala, il narratore: con questo nome lo ribattezzeranno gli abitanti di Samoa, l’isola dei mari del Sud in cui Robert Louis Stevenson si era trasferito per curare i polmoni malati. Tusitala, l’enigma del narratore, si rivela, in questa unica opera narrativa di uno dei maggiori poeti italiani viventi, il tema segreto di questo libro a sua volta narrante, in cui la vita del grande scrittore scozzese rivive come filmicamente a sequenze: l’infanzia nella confortevole casa di famiglia avvolta dalle nebbie edimburghesi, segnata dai giochi avventurosi, storie di pirati e esploratori, la giovinezza nei pub, l’esperienza più ardita, la scelta di essere scrittore, poi addirittura narratore di favole: via ogni gioco letterario, scrittura diverrà prestissimo, consapevolmente, in barba a ogni consorteria letteraria, sinonimo di avventura. E poi i mari del Sud, l’incanto delle isole e delle albe primordiali, il miraggio dei colori, serrando sempre nel cuore le nebbie di Edimburgo. Il cielo del padre costruttore di fari, e la memoria della voce di Cummy, la nutrice, voce cullante che aveva iniziato il bambino ai segreti del ritmo e alla magia della musica celata nelle parole. L’enigma del narratore, il mistero della voce: l’oggetto non dichiarato, invisibile, di questa storia il cui argomento esplicito è il racconto di una vita amata, non ripercorsa con gli strumenti del biografo, ma rivissuta con occhio cinematografico e rabdomantico dal poeta.
Data pubblicazione
01/12/2006