Grosso sogghignava soddisfatto, estraniato dal resto del gruppo, le braccia appoggiate sulla battagliola, mentre il vento fresco gli sferzava il volto abbronzato e solcato dalle rughe. Gli venne alla mente quella vecchia filastrocca che aveva cantato, come generazioni di studenti prima di lui, quando frequentava l'istituto nautico: "La plancia è il cervello, lo macchina è il cuore. Pazzi pur si vive, ma senza cuore si muore."
Data pubblicazione
01/07/2013