La tartaruga a vela che l'autore ha voluto sul frontespizio - quasi secondo titolo di questa sua regola - è il singolare emblema di Cosimo I de' Medici, il quale "non ad altro invigilava che alle cose marittime". La surreale immagine simboleggia il motto "festìna lente", affrettati lentamente, e può ben costituire il guidone di chi intende il mare come naturale cimento di libertà, e la vela come esercizio di fraternità piuttosto che di contesa. Francesco Chioccon ha pubblicato di recente, presso questa stessa casa editrice, il "romanzo di formazione" dal titolo Sulla riva opposta, commossa pagina della Resistenza senese. Oggi, con questo gioco letterario tanto diverso, egli continua il suo discorso di poeta della vita morale, sul filo delle esperienze vissute in mare all'ombra di un'antica saggezza, dalla quale ha tratto una regola per la crescente schiera di coloro che avvertono che la "guerra di corsa", se mai convenne, più non conviene in un tempo in cui quasi tutto è già stato predato. La filosofia del piacere ascetico si fonde così in queste pagine con il duro esercizio della vela e con la difesa della natura, mostrando come Epicuro, dopo oltre duemila anni, resti più che mai maestro di vita.