Nel piccolo porto di Muggia, vicino a Trieste, tre uomini, la cui vita è legata al mare, vengono attratti, per vie diverse e oscure, nella casa di una donna che nulla ha in apparenza di fatale, e che pure segnerà il loro destino. Fuorché la passione per il mare, ben poco sembrano avere in comune questi personaggi: un essere villoso e ferino, detto 'lo scimmiotto', stranamente candido e mite quando parla, brutale quando agisce; il comandante Piero Frausin, protagonista del romanzo, vero marinaio, tanto "inflessibile" sulla sua barca, La Flèche, quanto "perso e indeciso" a terra; il grassissimo Lecocque, padrone della Flèche, uomo di cui nulla si sa di preciso, sempre taciturno e immobile su un seggiolone piazzato sul ponte di comando. La donna che riesce a invischiarli è invece una segreta nemica del mare, che, mascherandosi dietro altri motivi, tenta di togliere a questi uomini la loro vitale possibilità di fuga. Per liberarsi di lei, essi dovranno ricorrere, con precisione rituale, a tre sorprendenti sacrifici. Per il protagonista, questo sacrificio sarà mortale: di fronte alle figure cifrate e animalesche dello 'scimmiotto' e dell'obeso Lecooque, egli è infatti il personaggio più esposto alle forze malefiche che circolano nel romanzo, sballottato com'è fra gli opposti poli inconsci della donna e del mare. Come nei suoi libri precedenti, Mattioni riesce a calare un tema mitico, pieno di risonanze, - in questo caso, l'eterna guerra fra la donna e il mare - in una realtà spoglia e anonima, illuminata però da un ricchissimo senso del grottesco, della mostruosità, del mistero. E giunti alla fine del romanzo, ancora una volta, il lettore riconoscerà il motivo segreto che percorre tutta l'opera di Mattioni e che qui raggiunge la sua forma paradigmatica: la libertà come fuga testarda dal quotidiano che tenta, perennemente, di far valere le sua vana vendetta.
Data pubblicazione
13/03/1973